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Tutti i corsi d'acqua, quelli modesti come quelli impetuosi, scrivono nel corso dei millenni la loro storia, incidendo con uno strumento semplicissimo e innocuo come l'acqua i loro letti, talvolta travolgendo tutto e tutti coloro che non hanno portato il dovuto rispetto all'ambiente. In quanto al carattere, somigliano sempre più a quello delle persone, con alti e bassi da far paura e spavento. Il corso d'acqua della Nievole si chiamava un tempo Neure e Niure, con pronuncia vicina a quella di arabi e turchi per dire fiume, ovvero Nahar e Nehir. In seguito, la massiccia presenza rilevata nell'alveo della Nievole, del sambuco selvatico o 'sambucus ebulus' ha accolto in questa ricerca le tesi di numerosi studiosi che ne hanno valorizzata la tematica, derivando da 'ebulus' l'attuale nome del fiume.